Il problema della condensazione del vapore d’acqua, sia che avvenga sulle superfici delle strutture, sia che avvenga all’interno delle stesse, rappresenta un rischio sotto un duplice aspetto: quello legato alla salubrità degli ambienti e quello legato alla conservazione delle strutture.
In anni relativamente recenti la necessità di contenere le dispersioni termiche ha favorito l’adozione di serramenti dotati di ottima tenuta all’aria che, in assenza di ventilazione meccanica, può comportare una sensibile riduzione della ventilazione naturale con conseguente ulteriore aggravio del problema in esame causato dall’aumento dell’umidità presente nell’aria ambiente.
L’effetto principale dei fenomeni di condensazione superficiale è la formazione di macchie e muffe sulla parete. In particolare la formazione di muffe è molto frequente; si tratta di colonie batteriche che si sviluppano grazie alla presenza di elevata umidità o di acqua allo stato liquido.
Nella progettazione della struttura edilizia diventa quindi fondamentale la verifica igrometrica per prevedere il rischio di formazione di muffa sulle superfici interne degli edifici e altresì per analizzare il fenomeno della condensa interstiziale che potrebbe comportare un deterioramento dei materiali da costruzione.
Il fenomeno delle condense e l’analisi igrometrica viene affrontata considerando i 2 aspetti possibili:
– Fenomeni di condensazione superficiale: quando la condensazione avviene sulla faccia delle strutture rivolta verso l’ambiente interno, in punti in cui la temperatura è più bassa (e precisamente inferiore alla temperatura di rugiada).
– Fenomeni di condensazione interstiziale: quando la condensazione avviene all’interno delle strutture, in corrispondenza dell’interfaccia tra diversi strati o all’interno di uno strato (quando la pressione parziale del vapore è superiore alla pressione di saturazione).
Leggi tutto il capitolo: Capitolo 7. Traspirabilità e condense