Il comportamento al fuoco dei prodotti da costruzione viene definito essenzialmente secondo due prestazioni: reazione al fuoco e resistenza al fuoco.
La reazione al fuoco rappresenta il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto e il contributo alla sua propagazione.
La resistenza al fuoco consiste invece nell’attitudine di un elemento da costruzione a conservare la capacita portante (R) , la tenuta a fiamme, vapori e gas di combustione (E) e l’isolamento termico (I) per un determinato tempo (misurato in minuti), in seguito ad un programma termico normalizzato di esposizione al fuoco e può essere determinata in base a prove, calcoli o tabelle.
Reazione al fuoco
Da ormai qualche anno, è stato introdotto a livello europeo un nuovo sistema di classificazione al fine di armonizzare le metodologie di prove, sostituendo la classificazione e i metodi di prova nazionali.
La reazione al fuoco dei prodotti da costruzione è regolamentata dal decreto del Ministero dell’Interno del 10 marzo 2005 (Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali e prescritto il requisito della sicurezza in caso di incendio), successivamente modificato dal decreto del 25 ottobre 2007 e dal REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2016/364 DELLA COMMISSIONE dal 1° luglio 2015 relativo alla classificazione della prestazione dei prodotti da costruzione in relazione alla reazione al fuoco a norma del regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE).
Tali decreti recepiscono il sistema di classificazione europeo definendo 7 classi di reazione al fuoco (le cosiddette Euroclassi, A1, A2, B, C, D, E, F, ), basate sulla energia liberata durante la combustione, la propagazione di fiamma e il grado di infiammabilità, in accordo con la norma UNI EN 13501-1.
Il sistema europeo supera la precedente classificazione italiana (classi 0,1,2,3,4,5) introducendo inoltre delle “sottoclassi” aggiuntive, inerenti i livelli di produzione di fumo (s1, s2, s3) e l’attitudine a rilasciare gocce o particelle incandescenti (d0, d1, d2).
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