BUONE NOTIZIE DALLA FRANCIA PER IL PACKAGING IN EPS: IL BAN HA LE ORE CONTATE!

Dopo mesi di discussione, la “Gazzetta Ufficiale” francese ha pubblicato un articolo secondo il quale la legge francese sul Clima e la Resilienza è in contraddizione con il PPWR (Regolamento Europeo sui Materiali e Rifiuti da Imballaggio) e menziona in particolare l’Articolo 6 del progetto di regolamento, indicando che la riciclabilità venga valutata a partire dal 1° gennaio 2030.

Il testo completo della pubblicazione in francese è disponibile qui: https://www.legifrance.gouv.fr/jorf/id/JORFTEXT000050278860

La stessa Commissione Europea aveva recentemente confermato che il divieto francese originariamente previsto dal 2025, non può essere applicato. Allo stesso modo, lo scorso 28 settembre, il Ministero della Transizione Ecologica francese aveva rilasciato un parere ufficiale (allegato) che conferma l’incompatibilità del divieto nazionale francese sugli imballaggi realizzati con polimeri stirenici non riciclabili rispetto al PPWR. In particolare, il parere riportato dalla Gazzetta Ufficiale stabilisce che gli imballaggi composti, anche solo in parte, da polimeri stirenici non riciclabili, non rientrano nelle categorie di riciclabilità previste dall’articolo 6 del PPWR, e quindi non sono compatibili con il quadro normativo europeo.

Resta ora solo il problema tecnico del “tempo”: è importante sottolineare che, sebbene sia la Commissione Europea che il governo francese abbiano concordato sull’incompatibilità del divieto nazionale con il PPWR (che ha una portata di Mercato Unico e, pertanto, prevale sulle normative nazionali), il fattore tempo rimane cruciale. Apparentemente, anche se pare estremamente difficile, almeno TEORICAMENTE il divieto francese potrebbe ancora essere applicato se fosse approvato prima dell’entrata in vigore del PPWR, prevista per il 2025.

Attualmente, il PPWR è in fase di correzione e dovrebbe essere adottato a novembre, ma riteniamo questa notizia decisamente positiva per gli utilizzatori di packaging in EPS che da qualche anno temevano di dover cambiare, spesso peggiorandola, la protezione in fase di movimentazione dei propri prodotti.